DALL’IO AL NOI. BALLARO’ E IL CUM DELLA “COMUNITÀ OPEROSA” L. Minutoli

Dall’Io al Noi di L. Minutoli

Una comunità africana, gli Himba, conteggia la nascita di un figlio dal giorno in cui il bambino è solo un pensiero nella mente della futura madre. Lei ascolta se stessa finché dentro di sé non sente quella che sarà la canzone del bambino che verrà al mondo. Poi va dal padre futuro e insegna a lui il canto. Quando poi il bambino o la bambina nasce, la madre insegna la canzone alle levatrici, alle donne del villaggio e alle persone intorno a lei, affinché insieme possano cantare la canzone per accoglierlo, e poi nella crescita, confortarlo o gratificarlo. Tutto il villaggio partecipa con quella canzone ad ogni momento della vita del bambino/a che cresce: sia che faccia del bene, sia che commetta atti sociali non confacenti alla comunità o addirittura crimini, le persone della comunità formano un cerchio intorno a lui/lei e cantano la sua canzone perché ritengono che la correzione per un comportamento antisociale non è la punizione, ma l’amore e il ricordo della propria identità, il cuisimbolo è la propria canzone. Sanno che se lui/lei sa riconoscere la propria canzone, perderà la voglia di far qualcosa che possa ferire le persone o danneggiare la comunità. E poi quando si sposerà, o lavorerà, nei momenti di fatica, di gioia, … la comunità accompagnerà la persona fino all’ultimo momento della vita con il suo canto, affinché rimarrà eterna la sua unicità, la sua essenza, la sua vera Identità! (Continua) Dall’Io al Noi di L. Minutoli

 

 

 

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