BallarArt – Scuola popolare di Musica e Arti Espressive – Percorso per bambini, giovani e adulti a cura della squadra di BallarArt

27 Ottobre 2021 – 30 Maggio 2022 – Centro S. Giovanni Decollato – Ass. Kalaonlus – Centro Le Balate – Casa Professa  –Laboratori di Musica, arti creative, yoga, Lettura ad alta voce, scrittura creativa, danza, educazione ambientale con esperti de Il Giardino delle Idee in collaborazione con Ass. Parco del Sole, Ass. Kalaonlus, Ass. Le Balate, Centro Astalli, Casa Professa, Parrocchia di S. Nicolò all’Albergheria.

 13883643-8AAF-405A-927D-A768B6691F9Elogo giardino delle idee
5C55FF15-61D2-48E5-B162-CF93BE749D08 CENTROCULTURALE PSICOPEDAGOGICO PER L’EDUCAZIONE, LA COMUNICAZIONE, LA CREATIVITA’, L’ARTE.

Sede legale: Via della Repubblica, 19 – 90046 Monreale (Pa). Sede fiscale e sociale: Via dell’Università, 30 – 90134 Palermo                                                                                                   

Dal 1 Luglio 2021 e nel rispetto delle norme anticovid si riparte in presenza con BallarArt!!! Per bambini e ragazzi e da settembre per giovani e adulti e anziani e … per chiunque voglia frequentare un laboratorio su tutti gli aspetti artistici e creativi che ogni essere umano sa e può mettere in gioco! Perché noi tifiamo per l’ARTE DI VIVERE CON ARTE E CON LE ARTI TUTTE!!!

S. Giovanni Decollato – Ass. Parco del Sole – Margherita Rossi alle prese con le emozioni!

 

PROGETTO BALLARART

BallarArt – Scuola popolare di Musica e Arti” è un percorso e non solo un progetto, percorre la strada del cuore e non solo della testa, è un contenitore d’arte, di emozioni e valori e non solo di informazioni e contenuti. Il progetto/percorso in partneriato con i centri di aggregazione e accoglienza del territorio, utilizza suono/musica, parola/teatro, corpo/movimento, segno grafico/pittorico/arti visive quali mediatori tra il mondo personale e quello relazionale dei giovani e adulti diretti e indiretti destinatari, residenti o accolti a Palermo: coltivare idee come in un giardino e trasformarle in arte di vivere attraverso metodologie espressive, creative, positive per chiunque le utilizzi. Gli operatori progettano, realizzano e valutano interventi laboratoriali su attività espressive rivolte a gruppi di bambini e ragazzi del territorio di Ballarò/Albergheria, a minori stranieri non accompagnati, bambini e ragazzi che provengono da altre parti della città e da altri contesti. BallarArt parte da bambini e ragazzi ma arriva alle famiglie, cercando di coinvolgerle in attività di democrazia partecipata, di appartenenza e cura del territorio (campagne di sensibilizzazione contro le discariche abusive, la pulizia dell’ambiente, il decoro urbano, l’educazione all’essere e al relazionare), permette loro di riappropriarsi del territorio, di imparare a conoscerlo proprio utilizzando la mediazione delle arti, di praticarle in ogni loro possibile forma e contenuto, quali strumenti trasversali e super partes tra le diversità, di usarle come mezzi per scovare i propri talenti, per conoscere vissuti e storie, personalità e caratteri differenti, modi di vivere, tradizioni, luoghi di provenienza, religioni, idee diverse.

In collaborazione con le associazioni Ballarò significa Palermo, Kalaonlus, Ass. Parco del Sole, Ass. Le Balate, Parrocchia S. Nicolò all’Albergheria.

CONTESTO STORICO SOCIALE

Dagli anni ‘70 e fino alla ricostruzione del centro storico dal 1994 con la prima giunta comunale Orlando, i palermitani avevano scelto di andare a vivere fuori dal centro storico che rimase a lungo un luogo da non frequentare, di malaffare, mafia, droghe e degrado. Poco a poco nel tempo e soprattutto dal riconoscimento come patrimonio Unesco, il centro storico, e in particolare l’Albergheria e Ballarò, dove in prevalenza si svolge il progetto, registrano una costante crescita sociale. Dal 2016 rientra nel percorso culturale Arabo-normanno, cuore del centro storico della città, e vive una rinascita e una valorizzazione a vari livelli, sollecitata da residenti, operatori sociali, parrocchie, commercianti del mercato storico che insieme hanno creato un’assemblea pubblica, SOS Ballarò (Sviluppo, Orgoglio, Sostenibilità) e si sono mossi per una “sfida al cambiamento” del territorio. Dal punto di vista artistico vede numerosi palazzi nobiliari, chiese di architetture e periodi storici diversi, oratori, piazze e luoghi di alto pregio. Ma il quartiere è contrassegnato da diversità e contraddizioni su più piani: bellezze artistiche vicine a ruderi rimasti bombardati dalla guerra; estrema povertà di residenti palermitani o di immigrati (sono presenti ben 28 etnie) in competizione con nuovi immigrati; ricchezza costituita da un ceto sociale medio alto di professionisti rientrati in centro storico in palazzi storici adesso ristrutturati; presenza di giovani minori non accompagnati provenienti da sbarchi e accolti in comunità d’accoglienza e all’opposto famiglie nobiliari ancora residenti nei loro palazzi. In mezzo a ciò l’antichissimo mercato storico di Ballarò e il mercatino dell’usato di S. Saverio, luogo questo anche di ricettazione e vendita illegale. Il quartiere è notoriamente gravato da un forte disagio sociale che si manifesta tra bambini e giovani con fenomeni negativi quali dispersione scolastica, povertà economica e culturale, forte tasso di microcriminalità, consumo e spaccio di droghe leggere. Ballarò è anche luogo di movida notturna e terreno fertile per giovani provenienti da ogni parte della città in cerca di droghe; è inoltre sede di residenze universitarie nonché di licei storici dove affluiscono centinaia di giovani della città.

E in mezzo a ciò operano i centri di aggregazione e gli oratori per bambini e ragazzi che cercano di avere la meglio su sotterranei gruppi mafiosi, spacciatori, trafficanti di prostituzione; figli anche di posteggiatori e commercianti abusivi; ma tanti sono appartenenti a famiglie, palermitane o immigrate che siano, di onesti cittadini lavoratori che fanno slalom insieme ai figli per tenersi lontani da illegalità e malaffare e crescere all’interno di parrocchie o centri di aggregazione o comunità.

A questo stato sociale contribuisce l’attuale situazione sociale generale italiana, tra bullismo, razzismo, violenza di genere, omofobia, illegalità, intolleranza e quindi mancanza di accettazione e ascolto di sé e dell’altro diverso da sé: ciò lascia spesso impotenti le agenzie educative, ancor più in ambienti di povertà e svantaggio socioculturale ed economico, come appunto l’Albergheria. Tra limiti e risorse, a farne le spese sono giovani e bambini, ricchi spesso … solo di povertà educativa e culturale, con scarse occasioni di crescita, lasciate alla buona volontà di chi spesso ha visto nel quartiere un luogo in cui fare solo occasionale beneficenza, magari rimanendo estraneo e lontano dai processi sociologici in corso. Nasce per questi motivi per la nostra associazione l’idea di ripartire da ciò che è il territorio, con le sue luci e ombre, avviando un dialogo e un coordinamento tra parti sociali diverse.

 

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